È facile rallegrarsi per ciò che ci appare bello e facile: un’idea che è nata nel mio gruppo, che ho proposto io, che portiamo avanti animandoci a vicenda. Ma la proposta di Gesù è più esigente, e non riceve gloria da nessuno. Gesù è l’inviato del Padre, non si compiace di sé, è il Padre che testimonia che lui è il Figlio prediletto. Chi segue Gesù si riconosce non dalla superficie e dall’apparenza, ma dalla concretezza. Dall’amore che traspare dalle opere, dalle azioni che fa, dai fatti concreti che compie, anche se a tratti sono difficili e faticosi. Solo Gesù può dire di conoscerci, e solo lui può dire se le nostre opere vengono veramente dal Padre.
Insegnami, Signore,
a non vantarmi delle cose che faccio.
L’esempio che tu mi dai
è il servizio agli altri e non la gloria,
il cercare la volontà del Padre.
Anche se agli occhi degli altri
ciò che faccio ha un valore,
forse anche lodevole,
serbami nell’umiltà
e fa’ che non si inorgoglisca il mio cuore.