Il rifiuto

Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.

Dio ci ha fatto un grande dono, il libero arbitrio. È la possibilità, la capacità di poter scegliere. A quel bivio della vita, decidere se andare a destra o a sinistra, se proseguire per la strada più sicura o tentare quella più impervia e avventurosa, ma che forse ci regalerà più soddisfazioni. Ugualmente, di fronte a Gesù, troviamo in noi i due atteggiamenti che vediamo espressi nei Giudei: credere in lui, il salvatore che ci riunisce come fratelli, oppure non credere, fino a rifiutare il suo amore. Il libero arbitrio si esprime anche qui.
Lui ci lascia liberi, l’amore non si impone. E si ritira…

Gesù, amore del Padre,
a volte la nostra incredulità
si esprime nel rifiutarti,
e così la gioia
si spegne nella nostra vita.
Fa’ che l’accoglienza di te
sia la nostra scelta migliore.

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