Che faccio?

All’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.

Il testo dell’evangelo odierno termina così: “E tornarono ciascuno a casa sua”. Coloro che avevano partecipato alla discussione sull’origine e sull’identità di Gesù, se ne tornarono a casa con le idee di prima e alcuni, come i sommi sacerdoti, se ne andarono pure arrabbiati e seccati perché, secondo loro, tanta gente non conosceva bene le Sacre Scritture e si lasciavano facilmente ingannare! Il pregiudizio di fondo di molti, è di non accettare la gratuità e l’irrompere di Dio nella storia umana al di là di ogni aspettativa. Anche a noi può succedere di chiuderci al nuovo che viene da Dio, perché ci siamo irrigiditi nei nostri schemi, ci siamo chiusi nelle nostre misere conoscenze.
L’episodio ci insegna come dobbiamo porci davanti a Gesù: non con l’atteggiamento di chi presume di sapere già tutto su di Lui perché ha studiato, ma con l’atteggiamento dei piccoli e cioè con umiltà e semplicità di cuore.

Perdonami, Signore, per tutte le volte
che non ho difeso il grido dei miei fratelli,
preferendo la via più facile che si astiene da qualsiasi pensiero
e applica, senza riserve, la sorda legge.
Amen.

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