
Il sabato santo, la Chiesa sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua Passione e Morte, astenendosi dal celebrare il sacrificio della Messa fino alla solenne Veglia o attesa notturna della Risurrezione. L’attesa allora lascia il posto alla gioia pasquale, che nella sua pienezza si protrae per cinquanta giorni.
Un gran silenzio avvolge la Chiesa: tacciono le campane, sono sospese le azioni liturgiche. La Chiesa è ancora attonita per il mistero della passione e morte del Figlio di Dio, che ieri l’ha commossa e straziata. C’è, però, in lei un’aria di attesa: Dio non può essere vinto dalla morte, perché si è incarnato proprio per vincerla e superarla. Sì, la Chiesa attende con impazienza di ascoltare l’annunzio esultante della Risurrezione di Cristo e di poter nuovamente prorompere nel grido del giubilo dell’alleluja nella notte più santa e luminosa dell’anno, durante la Veglia Pasquale. Anche tu vi parteciperai (almeno spiritualmente) per ricordare quel battesimo che ti ha incorporato in questo Popolo di risorti e per rinnovare gli impegni e la gioia. Vale la pena allora non sciupare questa giornata di raccolto silenzio e di digiuno per prepararti convenientemente a questo salto di qualità della tua vita di battezzato coinvolto nella Risurrezione del Signore. Forse hai passato altre Pasque prive di ogni vibrazione interiore, Pasqua in cui la risurrezione era solo una parola scritta nel messale, ma che non ti toccava e non ti coinvolgeva. Non può essere così anche quest’anno. Ora tocca a te stabilire in cosa debba consistere praticamente questa risurrezione, cioè la tua Pasqua nella Pasqua di Gesù.