Ti dispiace che io sia buono?

XXV Domenica del Tempo Ordinario, anno A
Mt 20,1-16
Il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”».

Concedimi, Signore,
di essere lavoratore contento della vigna,
di aver servito il Vangelo,
operaio di non so quale ora
ma che non si aspetta ricompensa alcuna.
Lieto solo di aver lavorato alla tua vigna,
per grappoli profumati, per un vino nuovo,
per una terra più bella.
Contento di essere primo al lavoro
e contento per il denaro degli ultimi.
Ti prego, Signore,
concedimi uno sguardo buono
e poi di imparare a godere della tua bontà.
Tu sei la mia vita,
la mia ricompensa,
il mio frammento d’oro.
Ti dispiace che io sia buono?
mi domandi.
No, Signore, non mi dispiace
perché sono l’ultimo della fila
e tutto è grazia.
(Ermes Ronchi)

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