Puntare il dito

Gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.

E’ sempre una mancanza d’amore puntare il dito contro chi ha sbagliato. Il giudizio non è mai positivo, anche davanti alle realtà apparentemente più vere e lampanti. L’immedesimarsi in chi ha sbagliato, cercare di capire il perché di tali azioni, può essere un buon inizio per “sospendere il giudizio”. A volte le persone che sbagliano sono costrette da difficili fasi della vita, dal trovarsi da sole a decidere. Gesù, pur conoscendo le accuse fatte alla donna, non giudica, non la condanna, le indica solo un nuovo stile di vita.

Concedimi, Signore, un cuore umile,
capace di comprendere il mio fratello
nella sua situazione di fragilità.
Fa’ che lo guardi con amore e non con arroganza,
che sappia sempre dargli spazi per ricominciare,
occasioni per dirgli che non è solo,
che può contare su di me
e che la stima non è venuta meno.

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