Maria apprende dall’angelo la notizia della maternità già avanzata, e soprattutto inaspettata, della cugina Elisabetta. Appresa la notizia, che fa Maria? Si mette in viaggio, come Abramo per fede, come Gesù per obbedienza, e si dirige verso una cittadina di una regione montagnosa della Giudea, l’odierna Ain-Karim, dove abitava l’anziana parente.
Nazaret ed Ain-Karim distavano l’una dall’altra circa centotrenta chilometri. Una distanza ragguardevole per quel tempi, che richiedeva vari giorni di cammino, e per strade faticose.
Ma chi l’accompagnava? Un parente? Giuseppe? A chi poteva confidare come aveva appreso la notizia della maternità di Elisabetta, e chi poteva dar credito a questo suo racconto se non Giuseppe?! Certo, sono solo supposizioni. Quel che conta è che questa giovane coppia, invece di chiudersi a riccio sul proprio problema e sulla eccezionalità del momento che stava attraversando, si senta coinvolta dal bisogno di un’altra famiglia che stava vivendo con trepidazione un evento straordinario, segnato dalla gioia ma anche dalla fragilità: gestire una gravidanza e un parto in età avanzata era senz’altro a rischio, e avrebbe potuto compromettere la vita della madre e del bimbo! Da questa solidale scelta di servizio, scaturita dall’amore gratuito, oblativo, profondo di Maria e Giuseppe, cogliamo un messaggio per la nostra vita familiare e comunitaria, mai chiudersi nei propri piccoli o grandi problemi, ma sforzarsi costantemente di uscire fuori da se stessi per andare incontro agli altri.
Un maestro di spirito, a mo’ di preghiera, ci propone un atteggiamento di quotidiano gratuito amore: “Signore, importante è trovarmi ogni giorno là dove tu mi metti, senza ritardi”. (Ballestrero)
Maria, tu che ti sei fatta presente e premurosa,
dimentica, con Giuseppe, di te stessa,
dei tuoi bisogni, delle tue fragilità,
per assistere l’anziana parente
e in essa la debolezza di ogni creatura,
donaci di uscire dal guscio del facile
e del sicuro
per andare incontro agli altri
con amore ablativo,
profonda compassione e materna tenerezza.