Scrive sant’Ireneo: “L’uomo è una mano che si presenta a Dio per essere colmata da lui. È un vaso vuoto che attende di essere riempito”. Percepirsi vuoti, carenti, affamati, è dunque la condizione indispensabile per essere ricolmati di beni da Dio, come ci annuncia il Magnificat. Ma vuoti, poveri, affamati, di cosa? È da intendersi in due modi. fame e vuoto di beni materiali, fame e vuoto di beni spirituali. Nella Bibbia ciò è mostrato chiaramente. Dio sazia di cibo l’uomo ed ogni altra creatura, ma sazia anche con la sua presenza; sazia offrendo all’uomo l’opportunità di vivere a lungo, di conoscere la luce, di obbedire alla sua legge. Questa sazietà reca gioia limpida, è indice di abbondanza duratura e di accoglienza della parola di Dio, contrariamente a quella sazietà che si cerca (ma non viene!) nell’avido accumulo dei beni di questo mondo. Anzi, l’autore sacro ci ammonisce al riguardo, con una dura sentenza: “chi ama il denaro, non sarà mai soddisfatto” (Qo 5,9), e “chi insegue chimere raccoglierà miseria” (cf Pr 28,19). Gesù stesso, nel deserto della tentazione, griderà contro il diavolo: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che viene da Dio” (Mt 4,4). C’è un’anoressia spirituale che porta alla morte e che si manifesta man mano che ci sottraiamo allo sguardo di Dio e all’ascolto della sua Parola, e c’è una bulimia di beni materiali che ha reso consumistica ingorda e mai sazia la nostra società, fino a farla scoppiare…
Anoressia di beni spirituali e bulimia di beni materiali. questo è l’andazzo, almeno per molti cristiani. Noi, scegliamo di andare controcorrente, ristabilendo il primato della Parola di Dio nella nostra vita e impegnandoci a saziare di beni quei fratelli affamati che stanno alla porta delle nostre città e paesi, mendicando cibo, dignità e diritto al lavoro, alla salute, alla vita.
Maria, tu hai colmato la tua fame di Dio
ascoltando la sua Parola con cuore puro
e accogliendola interiormente senza resistenze,
donaci di combattere la ‘anoressia spirituale’
che ci distoglie
dall’ascolto assiduo del Vangelo
e di dire basta alla ‘bulimia dei beni materiali’
che appesantiscono il cuore,
per poter correre finalmente
robusti ed agili lungo le vie della fede.