Amami tu

XXX Domenica del Tempo Ordinario, anno A
Mt 22,34-40
«Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso».

Amami tu, Signore.
Quando non so amare,
quando ti amo poco,
quando amo distrattamente,
amami tu Signore.
Quando mi alzo al mattino
ancora pieno di sogni,
quando mi corico alla sera
avvolto da delusioni,
amami tu;
e soprattutto quando per gli altri
non sono amabile,
amami tu Signore.
Quando mi illudo di amare te
senza amare gli altri,
quando mi illudo di amare gli altri
senza amare te,
amami tu;
quando nessuno mi ama
amami tu Signore!
(Adriana Zarri)

Io appartengo al Signore

XXIX Domenica del Tempo Ordinario, anno A
Mt 22,15-21
Gesù disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Raccolto nel mio silenzio
apro il palmo della mia mano
vedo l’iscrizione:
io appartengo al Signore!
Sono qui,
impigliato in un tessuto di doni,
doni di cielo e di terra.
Ho ricevuto moltissimo,
ho restituito quasi niente.
Insegnami a ridonare:
briciole di pane e briciole di te;
il tuo profumo,
la tua onda di luce,
il tuo sorriso dentro la bellezza delle cose,
lettere d’amore per me.
Tu, parola che non tace,
sorgente che non muta,
sole che mai tramonta.
(Ermes Ronchi)

Abito nuziale

XXVIII Domenica del Tempo Ordinario, anno A
Mt 22,1-14
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”.

Amico,
come hai fatto a essere qui?
Oggi, Signore, non voglio restare muto
come l’invitato della parabola.
Ti dirò: non ho l’abito bello
perché sono troppo povero,
perché ne ho tessuto solo qualche scampolo.
Donamelo Tu, Signore!
Tu che hai dato retta a ciechi e lebbrosi,
esattori e donne perdute,
accoglimi con loro nella sala del banchetto.
Sono uno ai crocicchi
che i tuoi servi percorrono.
Buono e cattivo al tempo stesso,
scovato solo alla fine,
ma donami di respirare festa da te.
(Ermes Ronchi)

Una vigna nuova

XXVII Domenica del Tempo Ordinario, anno A
Mt 21,33-43
Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano».

L’uomo dei campi guarda la sua vigna
Con gli occhi dell’amore.
“Che cosa potevo fare di più per te?”
Niente, Signore, niente di più.
Tu hai fatto per me ciò che nessuno ha fatto mai.
Ma ora non stancarti di questa vigna
che tante volte è vuota,
risali di nuovo sulla mia barca,
alziamo ancora la vela dell’arca,
la vela che è Cristo, vite vera
ma che senza i suoi tralci
è vuota di grappoli, di cielo e di miele;
che senza di noi è nuda.
Levati, o remoto Spirito,
verde già freme, alta,
la vela.
(Ermes Ronchi)

Mi impegno

XXVI Domenica del Tempo Ordinario, anno A
Mt 21,28-32
Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò».

Signore, il tuo sogno
non è fatto di figli obbedienti alla fatica,
ma di vigne fiorite,
di grappoli gonfi di succo e di sole,
di figli dal cuore semplice
e diritto e libero.
Signore, questo mondo spesso non mi piace,
si vendemmia sangue,
eppure è la tua e la mia casa,
la tua piantagione preferita:
allora io mi impegno con te,
io e non gli altri,
senza pretendere
che gli altri si impegnino per me,
senza giudicare,
senza accusare chi non si impegna,
mi impegno, non per riordinare il mondo,
non per rifarlo,
ma per amarlo e portarvi frutto.
Mi impegno,
perché il mondo cambia se io cambio.
Diventa nuovo
se io divento nuova creatura.
(Ermes Ronchi)

Ti dispiace che io sia buono?

XXV Domenica del Tempo Ordinario, anno A
Mt 20,1-16
Il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”».

Concedimi, Signore,
di essere lavoratore contento della vigna,
di aver servito il Vangelo,
operaio di non so quale ora
ma che non si aspetta ricompensa alcuna.
Lieto solo di aver lavorato alla tua vigna,
per grappoli profumati, per un vino nuovo,
per una terra più bella.
Contento di essere primo al lavoro
e contento per il denaro degli ultimi.
Ti prego, Signore,
concedimi uno sguardo buono
e poi di imparare a godere della tua bontà.
Tu sei la mia vita,
la mia ricompensa,
il mio frammento d’oro.
Ti dispiace che io sia buono?
mi domandi.
No, Signore, non mi dispiace
perché sono l’ultimo della fila
e tutto è grazia.
(Ermes Ronchi)

Fino a 77 volte…

XXIV Domenica del Tempo Ordinario, anno A
Mt 18,21-35
Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette».

All’amore sono giunta
con un grido di seta.
E ci ho messo le guance,
il corpo e la coscienza.
Niente è rimasto di me,
neppure una lettera,
neppure uno specchio in cui riconoscermi.
Ma ho imparato a passare
per la cruna dell’ago
cioè a perdonare sinceramente.
A lasciare la pelle nel filo di ferro,
a ferirmi dalla testa ai piedi.
Ho perso tutto
e quando ho capito
che non sapevo difendermi dalla gente
ho risposto con una sberla di dolcezza
perché io so che solo i dolci
erediteranno la terra.
(M. Gallegos)

02 Aprile 2023 Le Palme

[“Osanna al figlio di Davide!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”]
(Matteo 21,9)

Sante Messe con la benedizione degli ulivi
Sant’Oliva: 8.30
Ponte Grande: 9.45
Sant’Antonio Abate: 11.00
(Processione con le palme dal bivio di Ponte Grande)

Signore Gesù,
che hai voluto morire per noi
per riportarci alla piena comunione con il Padre,
che hai vinto la morte, il dolore, il peccato,
e che hai sconfitto la forza del male,
fa’ che tutta la nostra vita
sia segno e testimonianza
che Tu solo sei la Salvezza dell’uomo,
del cosmo e della storia.

04 Aprile 2023 Martedì

[Pietro si ricordò delle parole di Gesù:
“Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte”.]
(Matteo 26,75)

Liturgia penitenziale comunitaria
e Confessioni individuali
Sant’Antonio Abate: 20.30

Signore, il mio cuore è appesantito
da tante scelte sbagliate,
da tante cadute, da tanti peccati.
Oggi Tu mi dici che, se voglio, posso cambiare,
mi dici che mi attendi per perdonarmi.
Aiutami a decidere di lasciarmi abbracciare da Te,
dal Tuo perdono, dal Tuo amore che mi da vita.

06 Aprile 2023 Giovedì Santo

[“Vi ho dato un esempio
perché anche voi facciate come io ho fatto a voi”.]
(Giovanni 13,15)

Santa Messa nella Cena del Signore
con Rito della lavanda dei piedi
Sant’Antonio Abate: 21.00
a seguire Adorazione comunitaria

Signore, guardando il Tuo amore,
gratuito e totale,
non posso rimanere indifferente,
né far finta di niente.
Ogni Eucaristia mi unisce a Te,
e anche la mia piccola vita
diviene offerta preziosa ai Tuoi occhi.
In Te mi rendi un solo corpo
con tutti gli uomini, miei fratelli.
Rendimi dono d’amore.